Intervista con Rossella Oricchio

Flavia Laurino gioielli con personalità

Sono trascorse un paio di settimane dalla registrazione della mia intervista con una giornalista freelance dotata di una sensibilità particolare: Rossella Oricchio. In questo articolo desidero riportare il testo da lei redatto. Ho accettato la sua proposta di intervista perché avevo letto alcuni suoi lavori e mi era piaciuto molto il suo modo di scrivere poetico. Rossella riesce a raccontare le vite di artisti ed artigiani trasmettendo emozioni e ho capito all’ istante che le sue parole avrebbero valorizzato la mia creatività e i miei gioielli. Se desiderate leggere altre storie d’ arte e di vita il link alla sua pagina è questo http://www.rossellaoricchiointervista.com/

Flavia Laurino, quei pensieri che diventano nodi e quei nodi che diventano pensieri…

Aprivo solamente le finestre della mia camera ed entravano l’aria color blu, l’amore e i fiori (Marc Chagall). Quando la vita cambia, cambiamo anche noi insieme alla direzione del vento e ai colori della terra che ci circonda. I colori veri o anche solo immaginati sono tutti riflessi nei nostri occhi che sono le porte dell’anima. Aprirle ci farà entrare in universi infiniti perché infiniti siamo noi insieme alle possibilità che ci diamo, alle sfide che accetteremo, ai sogni che continueremo a sognare, ai ricordi che ci riportano indietro nel tempo. Perché ci ritroveremo sempre in una via di campagna a pedalare sulla stessa bicicletta, ci ritroveremo sempre a rotolare nei prati, a sentire quei profumi, a contemplare quei colori che ci hanno portato lontano. La memoria sarà la nostra ancora di salvataggio. E…soltanto chi sa guardare i colori, li ritroverà intatti sulla tavolozza per dipingere e attingere da quelle macchie e croste di blu, arancio, verde…Soltanto chi ha saputo guardare la luna incessantemente, la ritroverà nei propri occhi. La vita ti lascia per un po’ sulla giostra a fare giri immensi ma poi si torna ad essere come non pensavamo mai. Non pensavamo di passare per quei ponti e quelle strade che poi si sono ricongiunte negli stessi eventi che le nostre storie hanno generato. Storie semplici ma dense di significato, storie da scrivere, riprese, rievocate, evocate. Quella patina del tempo che non viene più via perché ci condurrà al nostro disegno più bello, alla nostra geografia interiore, a quei tasselli di sentimenti che si intersecano tra loro. Tutto per poi fermarci sulla corsa a riflettere: chi voglio essere adesso? A questo punto della strada dove giro a destra o a sinistra? Flavia Laurino gioielli con personalitàL’ importante è arrivare ad una conoscenza di sé dettata da esperienze pregresse, da quei ricordi di bambina, dalle memorie passate che, in età adulta, sono nodi da sciogliere per poi arrotolarli di nuovo tra le nostre mani. Tutto ciò fino a seguire quella matassa di colori che, dopo tempo, si riesce a dipanare inavvertitamente, inconsapevolmente. Ma l’ inconscio è quella guida, quella spia che si accende e che ritorna sempre e che lascia quei residui di tempo emozionale dentro di noi che non si possono tralasciare, come una pagina di un libro che si deve finire di leggere perché contiene il suo messaggio, come quella vocina interiore che bisogna ascoltare e non soffocare. E così che la vita prende il suo filo, la sua onda e a noi spetta di salire su quella barca o seguire i segnali che, giorno dopo giorno, come strati di colore, ci tappezzano il nostro io più profondo e bambino. Flavia Laurino ha trentacinque anni e vive a Venezia, in quella città magica che ripaga sempre perché trasuda storia e bellezza insieme, ricca di fascino e suggestioni, tra calli, ponti, canali nella sua suggestiva toponomastica. Flavia ha saputo ascoltarsi, è riuscita a guardare la luna affacciata alla finestra che cade sull’ acqua, ha saputo dare respiro ai sogni. Non si è arresa e anche quando alcune porte non le sono state aperte, ha aperto la sua porta interiore, ha seguito il suo istinto, la sua passione, il suo io bambino che, a distanza di tempo, regala la sua magia, il suo splendore e stupore. Proprio con quel magico stupore Flavia guarda le cose del mondo: attraverso i suoi splendidi occhi verde acquamarina sa guardarsi dentro e sperimentarsi ogni giorno. Attenta, intelligente, attiva, positiva, garbata, guarda a questa società con un pizzico di rammarico ma con rispetto ed è questo che colpisce della sua personalità. Quel rispetto che ha colui o colei che ama l’ arte e la vuole proteggere a dispetto di tutto e di tutti. Dopo gli studi classici presso il Liceo Classico Marco Polo a Venezia, si laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso Università Ca’ Foscari e si specializza in tecnico del restauro. Sensibilità artistica e doti comunicative fanno il resto. Ma il mondo del lavoro non sempre è così semplice come ci si augura. Difatti Flavia, dopo aver lavorato nel mondo del restauro, non accetta più il precariato che questo settore prospetta suo malgrado. Intanto è stato proprio il mondo del restauro che l’ ha provata così tanto nella sua manualità che tutto è venuto da sé in una spontaneità di sequenze, nei nastri del tempo che si srotolano fino a ricondurti al punto di partenza che, solitamente, si rivela il punto fermo, il più sicuro, il più puro, il più trasparente e sincero. Come quando da bambina, seduta sull’erba, si accarezzavano petali di margherite nell’ incanto della natura che si anelava scoprire, così oggi Flavia scopre un mondo attraverso una passione esplosa tra le sue mani: l’ arte del macramè. Un’ arte che è una tecnica di nodi che si intrecciano, si sciolgono e si riavvolgono…In realtà il macramè è letteralmente un merletto pesante di origine moresca eseguito con una serie di nodi che formano contemporaneamente disegni e fondo. L’input a lavorare il macramè è partito da un libro di nodi cinesi e da un suo amico appassionato di nodi da barca. Da qui, nodo dopo nodo appunto, ha scoperto il mondo del macramè fino a creare il suo brand: “ Flavia Laurino. Gioielli con personalità”. E hanno davvero personalità i suoi bijoux perché parlano attraverso le sue emozioni, i suoi colori preferiti, le sue giornate, più colorate o meno a seconda dei momenti e degli stati d’ animo. Intanto scopriamo che la sua fonte d’ ispirazione sono le pietre: dall’ agata al corniolo, dall’ amazzonite alla giada, dal lapislazzulo alla crisocolla …Pietre che si incastonano al macramè. “ Il gioiello stesso mi dice che cosa vuole diventare”, dice Flavia che si definisce un’ idealista positiva e che si stupisce per come dalla semplicità di un filo possa sortire creatività, estro e fantasia insieme alla forma che si vuole dare alle proprie idee, emozioni e pensieri. Pensieri che si pensano e che poi scivolano tra le mani per sentirsi unita alla vita, tendendo quel filo conduttore, quel fil rouge per tenere vivi i sogni che si impregnano di speranza e desiderio. Questo trasmette Flavia: stupore, meraviglia , volontà di bellezza sempre e comunque unite alla voglia di farcela, di avere il coraggio dei propri pensieri e sogni. Questo trasmette Flavia emozionando perché non si sa che cosa ci riserva la vita ma, per questo, viene ad essere fondamentale seguire un filo, il proprio.

Quali sono state le tue esperienze lavorative dopo la laura in Conservazione dei Beni Culturali e la specializzazione in restauro?

Dopo vari stage nel settore del restauro, sono stata ferma per quattro anni, anni in cui ho fatto di tutto, dalla commessa all’ assicuratrice e promoter. Soltanto per un anno e mezzo ho trovato un lavoro nel campo del restauro, è stata una bella esperienza di aggiornamento nel settore…

Come nasce la tua passione per i gioielli macramè?

Questa passione è nata durante un corso di restauro, è qui che ho notato di avere una capacità manuale, ciò mi ha permesso di reinventarmi. Intanto sono stata attratta da un libro di nodi cinesi…Poi il caso ha voluto che un mio amico mi abbia aiutato a perfezionarmi poiché appassionato di nodi da barca. La mia curiosità cresceva costantemente così un giorno sono andata in una merceria per comprare dei fili per realizzare nodi cinesi. La titolare della merceria, notando il mio entusiasmo, mi consigliò di entrare nel mondo del macramè vendendomi un manuale sul macramè tradizionale. E così, dal 2012, quando in realtà ho finito gli studi, mi sono lanciata in questa nuova passione dei miei gioielli in macramè…

Quando e come nascono i tuoi gioielli e che cosa ti ispira particolarmente?

In realtà non ho l’ abitudine di fare un bozzetto prima, scelgo le pietre che incastono con una tecnica di nodi che ho imparato apprendendola in un altro manuale. Dopo di ciò aggiungo i fili e man mano che li dispongo, intuisco come procedere nella creazione, dando così spazio alla mia creatività. A dire il vero è la pietra che mi ispira mentre il gioiello stesso mi dice che cosa vuole diventare…Ecco perché ho denominato il mio brand “Gioielli con personalità”: gioielli che hanno insita la potenzialità creativa e che ho ideato e creato per donne che vogliono sentirsi uniche… Intanto realizzo le collane in macramè e con un’altra tecnica realizzo orecchini e braccialetti incastonandovi perline e Swarovski.

Perché, quindi, hai scelto proprio il macramè per i tuoi bijoux?

Penso che il macramè abbia un fascino particolare dettato dalla sua antica tradizione. Mi affascina come un semplice nodo possa generare una creazione, come dalla semplicità del filo si possa passare alla creatività e ad una certa laboriosità. Il filo si può modellare dal momento che non si segue uno schema nel macramè, gli si può dare la forma che si vuole… Intanto lavorare il macramè mi rilassa e mi restituisce serenità…

Quali sono i materiali che utilizzi?

Utilizzo il linhasita, un filo di poliestere cerato che viene dal Sud America, un filo gommoso e più cerato che ben si presta ad essere modellato e… le pietre dure. La mia collezione presenta due linee: la linea etno chic in macramè e pietre dure per le collane e la linea glamour per i bracciali e gli orecchini dove utilizzo perline, Swarovski e perline Miyuki: perline in vetro regolari e della stessa misura che riescono ad incastrarsi nelle altre per una forma e dimensione più perfetta…

Invece quali sono le pietre che preferisci e utilizzi?

Sono tante e tutte emanano un fascino particolare: dall’ agata in vari colori, rosa, verde, blu alla giada. Di recente sto utilizzando la corniola e l’ amazzonite, poi prediligo l’ avventurina, la zoisite, molto bella con sfumature varie e l’ intrusione di rubino e la labradorite. Tutte pietre che hanno proprietà benefiche, virtù magiche e che influiscono positivamente dal punto di vista psico fisico…Io preferisco il lapislazzulo e la crisocolla sul verde e l’ azzurro, sono pietre che si avvicinano ai miei colori e alla mie note caratteriali…

E al colore dei tuoi occhi…

-Sorride dolcemente- Sì anche, tutto si ritrova e ci assomiglia…

In che modo ha influito essere nati in una città come Venezia per liberare la tua creatività?

Venezia è una città esclusiva, una delle più belle e ricche di fascino al mondo e ciò non può che influire sull’ umore. Si respira arte ad ogni passo e l’arte influisce positivamente sulle persone, diventa un piacere per gli occhi e per lo spirito. Io personalmente mi lascio ispirare da una colonna, dalle volute, da una ringhiera in ferro battuto…

A quali luoghi e atmosfere della tua città sei maggiormente legata?

Venezia offre un panorama unico in ogni scorcio, tra calli e callette, ponti e palazzi e piazze piene di ricchezza architettonica tra marmi e mosaici come suggestivi sono anche i vicoli dove si intravede la biancheria ad asciugare al vento…Poi sedersi e guardare il tramonto sulla laguna è un’ emozione unica! Venezia è una città d’ acqua che trasmette molta emotività con i suoi riflessi di luce sull’ acqua, è una città in movimento, ti smuove interiormente…poi la laguna ispira senso di libertà e infinito.

Che cosa è invece per te il restauro e che cosa ti ha trasmesso lavorare ad opere antiche?

Restaurare è riportare all’antico splendore un’ opera d’ arte, è un lavoro nobile, è restituire dignità ai beni artistici che, con il tempo, l’ hanno persa, è quasi un servizio sociale…Poi quando camminando noto un bene artistico che sono riuscita a restaurare, beh, il mio cuore si riempie di gioia. Non c’ è cosa più bella dell’ arte che infonde bellezza!

Pensi di abbandonare l’ idea di lavorare in questo campo?

No, non penso di abbandonare l’idea, attraverso il restauro ho conosciuto me stessa. Purtroppo però è diventato un lavoro di nicchia, tutto vige su contratti a progetto e le imprese chiamano a lavoro gli stessi restauratori…

Che cos’è la creatività per te?

La creatività è un momento in cui si è se stessi e ci si mette in gioco insieme alla propria fantasia. Credo che ognuno di noi sia creativo ma non sempre si ha occasione per scoprirlo…

Prossimi progetti e…sogni?

Per adesso voglio lavorare sulla zoisite e sull’ amazzonite…Poi mi auguro di riuscire a farmi conoscere e fare della mia passione per i gioielli il mio lavoro…

Altre passioni?

La danza orientale, la lettura, il cinema!

Un tuo motto di vita?

Prendo a prestito un pensiero di John Lennon che dice così:

La vita è ciò che ti succede mentre sei impegnato a fare altri programmi

 

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